Per prima cosa è necessario sapere che è possibile rinegoziare il proprio mutuo. Il mutuo è un contratto di prestito: questo contratto può essere sia oneroso sia gratuito. Si tratta di un trasferimento di denaroda un soggetto a un altro. Nel caso di un mutuo per la casa, il denaro viene erogato da una banca con un privato e vengono stilati determinati parametri con tassi di interesse.
Questi tassi d’interesse possono essere ridiscussi in ogni momento, in particolare in momenti come questo, in cui i tassi di interesse del finanziamento si sono abbassati parecchio rispetto al passato.
Il trend degli ultimi 12 mesi conferma questo ribasso. Coloro che hanno stipulato un mutuo una decina di anni fa difficilmente avranno avuto tassi di interesse. Generalmente i tassi dei mutui di allora si aggiravano intorno al 5% (e anche di più). Oggi, invece, i tassi sono quasi tutti attorno al 2%, una bella differenza a conti fatti. Questa differenza sostanziale è stata possibile grazie alle politiche monetarie espansive della Bce, ai tassi Irs ed Euribor (EURo Inter Bank Offered Rate, ossia il tasso interbancario di offerta in euro): questi infatti sono ai minimi storici, anche al di sotto dello 0.
Le operazioni che si possono fare sui mutui sono:
Per queste operazioni è necessario presentare una domanda alla banca. Questa operazione non richiede alcuna spesa e nemmeno le spese notarili. La banca è libera di non accettare, ma la negazione di una rinegoziazione potrebbe spingere il cliente a pensare ad una surroga presso un’altra banca. Quindi quasi mai le banche rifiutano una rinegoziazione.
Le previsioni per il 2019 sono ottime e favorevoli per richiedere un mutuo. Nel 2018, secondo dati di Mutuo.it e Facile.it, le somme richieste sono aumentate. Le cifre richieste si sono innalzate e le cifre tagliate dagli istituti di credito sono diminuite.
Senza entrare nel merito del mutuo a tasso fisso o a tasso variabile, di cui vi parleremo in un successivo articolo, possiamo affermare che anche le surroghe dei mutui hanno avuto un peso importante: nei mesi di maggio e giugno 2018 c’è stato un picco del 27% di richieste. Nel resto del 2018, invece, le surroghe sono diminuite. Oggi la convenienza a ricorrere a una surroga è meno evidente. Ha invece molto senso cambiare la tipologia di tassi se si sceglie di avere una diversa esposizione personale al rischio di eventuali innalzamenti dell’Euribor.