Che cosa sono le classi energetiche e cosa indicano le lettere? In base a quali criteri vengono assegnate? Quale classe energetica consuma di meno? Queste sono le domande che ci si pone più frequentemente quando si compra un immobile.
Se hai deciso di acquistare casa ma non riesci a comprendere del tutto l’argomento, in questo articolo di approfondimento ti verrà spiegato tutto sulla certificazione energetica, sulle classi energetiche e come identificarle.
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La classe energetica certifica il volume dei consumi energetici dell’abitazione esaminata. Il Decreto Legislativo 192/2005 stabilisce l’obbligo della certificazione energetica degli edifici attraverso il rilascio di un attestato (APE) che fa riferimento alle classi energetiche e introduce nuovi standard progettuali per le strutture abitative.
L’assegnazione della classe energetica avviene grazie all’indagine di un tecnico specializzato, che assegna tale classe dopo aver valutato i consumi in kilowatt necessari per riscaldare l’abitazione, rapportati al livello di isolamento termico. Questo tecnico calcolerà il consumo in kilowatt in un’ora per metro quadro della struttura.
Tale valutazione assieme ad altre verifiche e dati determina l’APE, cioè l’Attestazione di Prestazione Energetica della casa o dell’edificio. Questi risultati faranno rientrare la struttura all’interno di determinate classi energetiche.
L’attestato di prestazione energetica deve essere redatto in maniera conforme alle linee guida stabilite dal Decreto Ministeriale 26/12/09, oltre che alle eventuali direttive regionali.
Le classi energetiche attualmente sono dieci e a ciascuna viene assegnato un valore di consumo energetico: A4, A3, A2, A1, B, C, D, E, F, G.
La più alta (A4) rappresenta la classe più efficiente in assoluto e di conseguenza migliore per risultati, la più bassa (G) equivale invece a quella meno efficiente e quindi peggiore.
La classe energetica più comune in Italia è la E, soprattutto nei quartieri con edifici costruiti tra gli anni 70 e gli anni 90. Fortunatamente la percentuale di immobili con elevata qualità energetica (A+, A e B) rappresenta il 77% degli immobili di nuova costruzione.
Un appartamento dotato di una classe energetica di alta fascia fa risparmiare sulla bolletta luce e gas perché rispetta i principi di bio-edilizia e disperde meno calore. Ad esempio una casa di classe A+, la migliore fra tutte, è dotata di caratteristiche che apportano benefici all’ambiente grazie alla riduzione di inquinamento atmosferico, oltre che risparmio in termini di taglio dei costi per l’energia.
Le spese di acquisto di un immobile in classe A saranno presto ripagate grazie al risparmio in bolletta, senza contare anche il maggior benessere per la famiglia dato da una casa priva di sbalzi di temperatura, spifferi e umidità.
Per migliorare la situazione degli edifici in Italia e raggiungere gli obiettivi fissati dall’Unione Europea, la certificazione energetica è diventata obbligatoria. Esistono anche sanzioni per chi non rispetta le regole che possono variare dai 3.000 euro fino a 18.000 euro, e in caso di vendita dell’immobile è necessario che al contratto di compravendita sia allegato l’APE. Di conseguenza anche per il rogito legato alla vendita di una casa, l’APE è obbligatorio.
La certificazione energetica, quindi, è indispensabile tra gli atti notarili di compravendita.
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